Guide Partita IVA Interior Designer: guida completa 2025

Se lavori come interior designer, offrendo servizi di progettazione e arredamento di spazi interni, devi aprire la Partita IVA per esercitare legalmente la tua professione. Che tu operi da freelance, da studio o in collaborazione con architetti o showroom, questa è una delle prime formalità necessarie.

Quando è obbligatoria la Partita IVA?
Non appena inizi a lavorare in modo continuativo, strutturato o su più progetti, l’attività non può più essere considerata occasionale. Devi quindi attivare la Partita IVA e gestire il tutto come libero professionista, anche se lavori da casa o saltuariamente.

Qual è il codice ATECO giusto per interior designer?
Il codice ATECO più usato è 74.10.10 – Attività di design di moda e design industriale, che include il design di interni. Se però il tuo lavoro si sovrappone a mansioni tecniche da architetto (progetti edilizi, pratiche urbanistiche), valuta attentamente con un esperto fiscale quale codice sia più adatto, soprattutto se sei iscritto a un albo.

Posso usare il regime forfettario?
Sì, molti interior designer scelgono il regime forfettario per la sua semplicità, soprattutto se all’inizio del percorso. È applicabile se:

  • il tuo fatturato annuo è inferiore a 85.000 euro,
  • non hai partecipazioni in SRL,
  • non lavori principalmente per ex datori di lavoro.

Il regime consente tassazione al 15% (5% per chi avvia una nuova attività), niente IVA e pochi obblighi contabili.

Quale gestione INPS si applica?
In genere, l’interior designer freelance è inquadrato nella Gestione Separata INPS, con contributi proporzionali al reddito (circa il 26%). Se invece hai una forma imprenditoriale o artigiana, potrebbe essere necessaria l’iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti.

Altri adempimenti da considerare?
Oltre alla Partita IVA dovrai:

  • aprire una PEC e ricevere un codice SDI per fatturare elettronicamente,
  • eventualmente iscriverti alla Camera di Commercio,
  • conservare la documentazione contabile e restare aggiornato sulle normative del settore (in particolare in materia edilizia o di sicurezza).

Vuoi iniziare il tuo percorso come interior designer freelance in regola, senza errori e senza stress?
Ti seguiamo passo dopo passo per l’apertura della Partita IVA, la scelta del codice ATECO più adatto e la gestione fiscale corretta.

Guide INPS e Partita IVA: guida completa ai contributi 2025

Quando apri una Partita IVA, uno degli aspetti più importanti da considerare è la gestione dei contributi INPS. Essere in regola con il sistema previdenziale è fondamentale per evitare sanzioni, ma anche per maturare pensione, copertura sanitaria e altre tutele sociali.

A quale gestione INPS si viene iscritti?

Dipende dal tipo di attività che svolgi:

  • Se sei un artigiano o commerciante, ti iscrivi alla Gestione Commercianti o Artigiani INPS.
  • Se sei un libero professionista senza albo, ti iscrivi alla Gestione Separata INPS.
  • Se appartieni a un ordine (architetti, avvocati, medici…), verserai i contributi alla tua cassa professionale dedicata (non all’INPS).

La corretta classificazione è fondamentale per sapere quanto devi versare, e quando.

Come funzionano i contributi per artigiani e commercianti?

Pagano contributi fissi, anche se non hanno reddito, e variabili, se superano una certa soglia di guadagno. In pratica:

  • Ogni anno si pagano quattro rate fisse.
  • Se il reddito netto è superiore a circa 18.000 euro, si applica un’aliquota su quanto eccede.

Questo sistema può essere impegnativo per chi ha un’attività poco avviata, ma è previsto anche un regime agevolato per i forfettari.

Come funzionano i contributi per la Gestione Separata?

La Gestione Separata INPS è più “leggera”: si versano contributi solo sul reddito effettivo. L’aliquota per il 2025 è di circa 26%, ma può variare leggermente a seconda del profilo (es. con o senza altra copertura).

Non ci sono rate fisse: versi solo ciò che guadagni, ma non avere contributi minimi può influire negativamente sulla tua pensione futura.

È possibile ottenere agevolazioni?

Sì, in particolare se operi in regime forfettario. Puoi richiedere la riduzione del 35% sui contributi fissi (Gestione Commercianti o Artigiani). Attenzione però: ridurre i contributi significa anche ridurre i mesi accreditati ai fini pensionistici.

Non tutti ne hanno vantaggio, per questo è importante valutare bene prima di aderire.

Quando si versano i contributi?

  • Per artigiani/commercianti: 16 maggio, 20 agosto, 16 novembre, 16 febbraio.
  • Per la Gestione Separata: secondo le scadenze fiscali IRPEF, con F24.

Essere puntuali è fondamentale per non perdere la regolarità contributiva (DURC) ed evitare sanzioni.

Hai dubbi sulla tua posizione INPS o vuoi evitare errori nei versamenti?

Ti aiutiamo a identificare la tua gestione corretta, a calcolare i contributi dovuti e a pianificare ogni scadenza senza rischi.

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