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Guida – Forfettario e Pubblica Amministrazione

Lavorare in forfettario con la Pubblica Amministrazione (PA) è legale, ma preparati a insegnare le regole. L’ostacolo principale è sempre lo stesso: la richiesta di applicare la ritenuta d’acconto, che per legge non è dovuta (L. 190/2014). In questa guida pratica e veloce, scoprirai il segreto per superare l’impasse burocratica: la semplice dichiarazione che sblocca il pagamento. Ti spieghiamo cosa scrivere, dove scriverlo e come evitare mesi di attesa.

Posso lavorare con la Pubblica Amministrazione come forfettario?

Sì, puoi.
Ma preparati a fare un po’ da insegnante.

Molti uffici pubblici italiani, soprattutto quelli comunali o scolastici, hanno ancora una visione piuttosto ‘antiquata’ delle regole fiscali: per loro, chi emette una fattura professionale deve subire la ritenuta d’acconto.

Il punto è che, nel regime forfettario, la ritenuta non si applica.
Lo specifica chiaramente l’art. 1, comma 67 della legge 190/2014: i compensi percepiti dai forfettari non sono soggetti a ritenuta d’acconto né a IVA.

Come gestire correttamente le fatture se lavori con la PA

Ecco cosa succede spesso nella realtà: invi la fattura e l’ufficio ragioneria ti risponde che “manca la ritenuta del 20%”.

È una tipica trappola burocratica che si risolve facilmente con una dichiarazione scritta: un foglio, firmato, in cui dichiari di adottare il regime forfettario ai sensi della L. 190/2014 e quindi che il compenso non è soggetto a ritenuta.

Nota importante: ricorda anche di inserire nella fattura la dicitura obbligatoria: “Compenso non soggetto a ritenuta d’acconto né IVA ai sensi dell’art. 1, comma 67, L. 190/2014.”

Con questi semplici passaggi, eviti fraintendimenti e garantisci la corretta gestione del pagamento.

Quando la Pubblica Amministrazione sbaglia: come rimediare senza stress

Può capitare che, per eccesso di prudenza, la Pubblica Amministrazione trattenga comunque la ritenuta “per errore”.
In questi casi puoi chiedere la restituzione della differenza, oppure scalare l’importo nella dichiarazione dei redditi.

Meglio, però, prevenire.
Allega sempre la dichiarazione al primo pagamento dell’anno o al momento della firma del contratto.
In questo modo risparmierai tempo, solleciti e mesi di attesa.

Perche lavorare con la PA è sicuro anche per chi ha il regime forfettario

Lavorare con la Pubblica Amministrazione da forfettario è assolutamente possibile e anche sicuro.
Serve solo un po’ di ‘didattica fiscale’ e la pazienza di spiegare, con chiarezza, come funziona la normativa.

Essere preparati è la chiave per evitare incomprensioni e gestire tutto in modo sereno e professionale.

Morale: la burocrazia si può gestire con intelligenza (e un po’ di pazienza)

La collaborazione tra forfettari e Pubblica Amministrazione non è un percorso ad ostacoli, ma un’occasione per imparare a comunicare meglio con la burocrazia.
Con le giuste informazioni e un approccio tranquillo, lavorare con la PA diventa semplice, corretto e senza stress.

In fondo, basta solo un po’ di chiarezza e la burocrazia smette di fare paura.

FAQ – Domande Frequenti

  1. Un forfettario può emettere fattura alla Pubblica Amministrazione?
    Sì, certo. Il regime forfettario non limita la possibilità di collaborare con la PA. Devi solo inserire la dicitura che esclude IVA e ritenuta d’acconto.
  2. Cosa fare se la PA trattiene comunque la ritenuta?
    Puoi chiedere il rimborso della somma o compensarla nella dichiarazione dei redditi. L’importante è documentare tutto in modo preciso.
  3. Quando devo inviare la dichiarazione del regime forfettario?
    Ti conviene allegarla al primo pagamento dell’anno o all’inizio del contratto, così l’ufficio ragioneria avrà subito tutte le informazioni corrette.

Conclusioni

Collaborare con la Pubblica Amministrazione come forfettario è del tutto possibile: serve solo conoscere le regole e comunicare in modo chiaro.
Con una semplice dichiarazione e la dicitura giusta in fattura, puoi lavorare con serenità e professionalità, evitando disguidi e tempi lunghi.

Essere informati è il primo passo per lavorare meglio e senza stress, anche con la PA.

 

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