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Guida – Errori tipici dei neo-forfettari

Aprire partita IVA in regime forfettario sembra semplice, ma le insidie non mancano. Dall’iscrizione all’INPS alle fatture estere, gli errori dei neo-forfettari possono costare caro. Ecco una guida pratica per evitarli.

Errori più Comuni

  1. Dimenticare l’iscrizione INPS: Molti credono che basti aprire la partita IVA. In realtà serve anche l’iscrizione all’INPS: senza, rischi sanzioni e conguagli.
  1. Confusione sulle tasse: Il mito del “non pago nulla sotto 85.000 €” è falso: si paga sempre l’imposta sostitutiva (5% o 15%) più i contributi previdenziali.
  1. Fatture senza diciture obbligatorie: Il forfettario non applica IVA e ritenuta d’acconto, ma deve inserire specifiche diciture. Ometterle è un errore frequente.
  1. Incassi vs Fatturato: Nel forfettario conta il fatturato emesso, non quanto incassi realmente.
  1. Fatture Estere e Intrastat: Con clienti esteri è facile dimenticare comunicazioni o codici. Questo porta multe salate.

Se hai appena aperto partita IVA in regime forfettario, una consulenza iniziale ti evita errori che spesso diventano costosi nel tempo.

FAQ

  1. Posso emettere fattura con IVA da forfettario?
    No, sarebbe un errore grave.
  2. Se dimentico l’iscrizione INPS cosa succede?
    Pagherai contributi arretrati e potresti ricevere sanzioni.
  3. Gli Intrastat sono obbligatori per tutti i forfettari?

Solo se superi certe soglie o fai particolari operazioni.

Conclusione

Il regime forfettario è semplice, ma non improvvisato. Evitare gli errori tipici significa partire col piede giusto e non trasformare un’opportunità in un incubo fiscale.

 Un check-up fiscale con un esperto all’inizio dell’attività è l’investimento più intelligente per non commettere errori banali.

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